sabato 31 marzo 2018

#SPOT / Ogni donna in Africa sarebbe (George Monbiot)

George MONBIOT, 1963
giornalista, accademico, attivista britannico

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#PROVERBI / Il giorno e la notte (proverbio asiatico)

(definizione di 'proverbio' e attribuzione 'asiatica' date dal web)

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#FOTO / Salvataggio (Aris Messinis, Alexandro Sabetti)

foto Aris Messinis-Afp-Getty Images
salvataggio di un volontario della Ong Proactiva Open Arms

Un'immagine vale più di mille parole: è la realtà che viene a cercarci. E allora i discorsi sull'accoglienza, sui "buonisti", sui "taxi di mare", su chi ci guadagna, su chi sciacalla, su "prima gli italiani", su "aiutiamoli a casa loro", su "non c'è lavoro per tutti", sulle "risorse", sulle "fake news", vengono tutti dopo. C'è un prima ineludibile. 
Il confine tra la civiltà e la barbarie è quella mano tesa verso l'altra.

*** Alexandro SABETTI, facebook, 22 marzo 2018, qui

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#HUMOR / Videochiamate

via facebook, 26 febbraio 2018, qui

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#VIDEO / Salvini e Di Maio, mai insieme


Salvini e Di Maio: prima delle elezioni
Il Post', 29 marzo 2018
video 2min41

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#SGUARDI POIETICI / Verso me stesso (Yehezkel Rahamim)

Vai verso te stesso, qualunque terra tu scelga, 
e spogliati di genti e luoghi. Strappa 
la vecchia pelle indurita e bruciala nel fuoco 
per liberarti dalla furia della fame e della paura.

Vai verso te stesso, qualunque terra tu scelga, e
lava l’impurità attaccata alle ossa. Espelli
e strappa tutto quello che si è unito a te – e non era tuo.

Vai verso te stesso, qualunque terra tu scelga, 
raccogli pezzi e detriti tra le macerie
e scala il versante della montagna, qualunque terra tu scelga, 
ed entra nel silenzio spesso come una mummia viva.

Un giorno sentirai alcuni colpetti dentro di te. 
Un  germoglio di vita spunterà ostinato dal seme 
congelato sotto i tuoi strati.

*** Yehezkel RAHAMIM, 1971, poeta, scrittore israeliano, Verso me stesso, segnalato in 'il canto delle sirene', 2 marzo 2018, qui


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#RACCONTId'AUTORE / Le invettive del signore importuno (Bruno Mastroianni)

Mattina. Frecciarossa 1000. Da qualche parte tra Bologna e Milano. Il treno è pieno. Tornando dal bagno (in cui sono andato bardato come un soldato in missione, con tutti i miei averi addosso) trovo accanto al mio posto un signore seduto che prima non c’era. Sono in uno di quei posti a 4 con tavolino in mezzo. Il tipo è abbastanza distinto, ha gli occhiali, è in maniche di camicia. Sta parlando con la ragazza che ha davanti a sé oltre il tavolino. 

Mi siedo e non ci faccio molto caso. Apro il mio ipad, mi metto a leggere cose ma, a mano a mano che leggo, sento come se qualcosa non tornasse. Ormai da tempo ho imparato a isolarmi completamente da tutto ciò che mi circonda, soprattutto dai discorsi e dai suoni di fondo (sempre presenti sui nostri treni). Stavolta però le parole del tizio rivolte alla ragazza hanno qualcosa che non va.
Alzo lo sguardo solo per un attimo e noto che la ragazza non guarda il tipo, ma alterna sguardi al cellulare e si gira spesso alla sua sinistra, verso il corridoio, parlando a delle ragazze sedute nei posti a 4 sul lato opposto. È lì che realizzo: il signore si rivolge a lei da diversi minuti, ma la ragazza non ha alcuna intenzione di ascoltarlo, anzi cerca di evitarlo.
A quel punto il mio orecchio si sintonizza immediatamente sulle parole del tizio, voglio capire cosa stia dicendo:
- “5000 amici su Facebook ma credi che ti siano davvero amici?”.
- “Se scrivi oggi mi suicido, con ora e luogo, pensi che qualcuno verrebbe a salvarti?”
- “Se potessi mettere per iscritto l’indifferenza di oggi farei una frase lunga come la prima fascia di Giove (segue numero di kilometri che non ricordo)”.
E così via... 
Sta snocciolando una litania infinita di invettive davvero brillanti e fantasiose, il tutto rivolto alla ragazza che, in evidente imbarazzo, cerca di salvarsi dissimulando con il cellulare o cercando la solidarietà delle amiche.

La situazione è davvero assurda: lui sbraita in modo vivace e teatrale, lei cerca scampo, noi spettatori non sappiamo se ridere, se preoccuparci, se intervenire. È una situazione di stallo totale.
La cosa più divertente: lui è perfettamente a suo agio, infatti continua le sue invettive come se non ci fosse un domani, sfoderando una chicca dopo l’altra:
- “Quello è il classico auricolare alla milanese per non sentire cosa accade attorno”.
- “Dovrebbero fare le bare con la tasca per il cellulare in modo che quando uno muore può portarlo con sé”.
- “Si fa come sui social: si parla solo con le persone con cui si è già d’accordo”.
E via così, senza esitazioni, con ritmo e forza.

La ragazza è sempre più imbarazzata e in cerca di vie d’uscita. Le amiche un po’ ridono, un po’ son preoccupate. Io non so se mettermi a ridere o se fare qualcosa.
Alla fine il tizio si alza e, proseguendo senza alcuna interruzione il suo florilegio di invettive, si mette in un altro posto. A prendere il suo, appena liberato, una ragazza che, avendo assistito alla scena, in uno slancio di altruismo fa sì che il tizio non possa tornare.
Ci guardiamo e, mentre si sentono ancora i suoi rilievi polemici, ci diciamo: “quanto sta fuori quel tizio?”. Ma non siamo così convinti...

Quante volte ci è venuta voglia di rovesciare addosso a chi abbiamo davanti a caso, una per una, in modo che tutti sentano e se ne accorgano, le idiosincrasie grandi e piccole che ci portiamo dentro?
Mentre penso a quel tizio e un po’ anche mi preoccupo, realizzo: vuoi vedere che, alla fine, la differenza tra noi e lui non è poi così marcata? Forse noi non facciamo così solo perché, da qualche parte e in qualche momento nella vita, abbiamo qualcuno che quelle frustrazioni le dissipa, semplicemente perché ci ascolta. 

Siamo arrivati a Milano. Scendo un po’ scontento. Con rammarico penso che forse a quel tizio bastava dargli un po’ retta.

*** Bruno MASTROIANNI, filosofo e esperto di comunicazione, facebook, #diariopendolare, 24 marzo 2018, qui


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#MOSQUITO / Cristianesimo, una "odiosa dottrina" (Charles Darwin)

L'incredulità si insinuò nel mio spirito, e finì per diventare totale. Il suo sviluppo fu tanto lento che non ne soffersi, e da allora non ho mai più avuto un dubbio sull'esattezza della mia conclusione. In realtà non posso capire perché ci dovremmo augurare che le promesse del cristianesimo si avverino: perché in tal caso, secondo le parole del Vangelo, gli uomini senza fede, come mio padre, mio fratello, e quasi tutti i miei amici più cari sarebbero puniti per l'eternità. E questa è un'odiosa dottrina.

*** Charles DARWIN, 1809-1882, scienziato biologo britannico, citato da Piergiorgio Odifreddi, In principio era Darwin, la vita, il pensiero, il dibattito sull'evoluzionismo, Longanesi 2009 e Tea 2013, segnalato in 'wikiquote', qui


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#VIGNETTE / Intanto il Pd (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'Il Fatto Quotidiano', 30 marzo 2018 (facebook, qui)

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venerdì 30 marzo 2018

#PIN / Tenere famiglia (MasFerrario)

twitter, 28 dicembre 2012

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#BREVITER / Dividiamoci per malattie mentali (Manuela Reich)

Manuela Reich
twitter, 6 aprile 2015, qui

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#SCRITTE / Tutto ha un senso

(via pinterest)

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#VIGNETTE / Il dolore alla gamba destra

(dalla rete, autore non identificato)

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#SGUARDI POIETICI / Non so incontrare la Primavera - con distacco (n. 1051) (Emily Dickinson)

Non so incontrare la Primavera - con distacco -
Sento l'antico desiderio -
Un'Urgenza a un protrarsi, mescolata,
Una Licenza d'esser bella -

Una Competizione nei miei sensi
Con qualcosa, nascosta in Lei -
E quando svanisce, il Rimorso
Di non aver visto di più di Lei -

*** Emily DICKINSON, 1830-1886, poetessa statunitense, senza titolo, n. 1051 (Non so incontrare la Primavera - con distacco), da Tutte le poesie, 1850-1886, traduzione di Giuseppe Ierolli, in 'emilydickinson.it', qui


Testo originale
I cannot meet the Spring - unmoved -
I feel the old desire -
A Hurry with a lingering, mixed,
A Warrant to be fair -

A Competition in my sense
With something, hid in Her -
And as she vanishes, Remorse
I saw no more of Her -

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#MOSQUITO / Capitalismo, il problema fondamentale (Erich Fromm)

Il problema umano del capitalismo moderno può essere formulato nel modo seguente. Il capitalismo moderno necessita di uomini che cooperino in vasto numero; che vogliano consumare sempre di più; i cui gusti siano standardizzati e possano essere facilmente previsti e influenzati. Necessita di uomini che si sentano liberi e indipendenti, che non si assoggettino ad alcuna autorità e tuttavia siano desiderosi di essere comandati, di fare ciò che ci si aspetta da loro, di adattarsi alla moderna macchina priva di frizione; che possano essere guidati senza la forza, guidati senza capi, incitati senza uno scopo, tranne quello di rendere, di essere sulla breccia, di funzionare, di andare avanti. Qual è il risultato? L’uomo moderno è staccato da se stesso, dai suoi simili, dalla natura.

*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, L'arte di amare, 1956, Mondadori, 1963


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#SENZA_TAGLI / A proposito dei bambini siriani (Silvestro Montanaro)

Un bambino dilaniato dalla guerra in Siria. Uno dei tanti, degli infiniti tanti, in quel mattatoio infernale. 
Immagini come questa vengono sapientemente e cinicamente utilizzate nelle campagne "informative" delle parti che si scontano.
In più casi, poi, si fabbricano a tavolino immagini dell'orrore nel tentativo bieco di invitare la pubblica opinione a prendere le parti di un contendente piuttosto che un altro. A loro di quei bambini importa meno che niente.

Sere fa, Roberto Saviano ha denunciato questa guerra infinita a Rai 1 e il silenzio dell'Occidente di fronte a ciò che accade. Non so davvero di che parli Saviano....Ma quale silenzio? Il sangue innocente dei siriani, soprattutto dei loro figli, inonda le mani dell'Occidente e degli altri protagonisti di questa carneficina. Complici, autori, altro che silenzio.

E' bene far chiarezza una volta per tutte. La guerra in Siria è stata portata. La guerra in Siria è l'ennesimo episodio di conflitto per interposta persona. Sulla pelle dei siriani.
L'hanno voluta le cancellerie occidentali che, per loro interessi geopolitici, l'hanno istigata e finanziata armando un inferno di gruppi jiahdisti. La hanno voluta le monarchie del Golfo per dare un colpo a un alleato dell'odiato Iran. A uccidere i desideri di democrazia in Siria non sono state solo le truppe di Assad, ma anche e soprattutto queste bande di assassini che con la democrazia non hanno niente in comune. In Siria si confrontano gli interessi e gli eserciti di almeno una ventina di nazioni che vi intervengono quotidianamente e ora se ne stanno spartendo il territorio. La Siria è stata aggredita, il suo popolo sacrificato nello scontro tra potenze regionali e mondiali.

Dir questo non significa tifare per Assad o per i suoi alleati con i quali non abbiamo niente a che vedere. I loro interessi non ci riguardano, le loro armi sputano morte, non certo fiori. E' solo ribadire la verità quella di cui hanno davvero bisogno i siriani e le loro povere creature. Significa schierarsi contro la guerra e i suoi signori veri che da troppo tempo insanguinano il mondo con le loro oscene guerre umanitarie. E' di questo che hanno bisogno, non che noi si parteggi per l'uno o l'altro dei protagonisti del loro dolore.

*** Silvestro MONTANARO, giornalista, A proposito dei bambini siriani, facebook, 29 marzo 2018, qui


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#VIGNETTE / Continua il confronto M5S-Lega (Vauro)

VAURO, 1955
'Il Fatto Quotidiano', 29 marzo 2018 (anche facebook, qui)

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giovedì 29 marzo 2018

#ANIMALI / Bacini

(via pinterest)

° ° °

(via pinterest)

° ° °
(via pinterest)

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#HUMOR / L'unica che veramente ti aiuta

(dalla rete)

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#CARTONI / Joy and Heron (Kyra e Constantin)


Joy and Heron
(un cane e un airone)
Kyra e Constantin (Kyra Buschor e Constantin Paeplow)
Passion Animation Studios qui
youtube, Cg MeetUp, 12 febbraio 2018
video 4min04

Per celebrare l'anno del cane, JD.com, il più grande rivenditore cinese di commercio elettronico, ha realizzato un'animazione con protagonista la sua mascotte Joy...

Un breve cartone delizioso: per piccoli e grandi...

#SGUARDI POIETICI / Alba (Philip Larkin)

Svegliarsi e ascoltare un gallo
in lontananza che strilla
Tirare indietro le tende
e vedere le nuvole che se ne volano via -
Come è strano
per  il cuore essere senza amore, e freddo come tutto questo.

*** Philip LARKIN, 1922-1985, scrittore, poeta, critico britannico,  Alba, 1943-1944, da The North Ship, 1945, traduzione di Massimo Ferrario, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Larkin


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Testo originale (Dawn) qui
To wake, and hear a cock
Out of the distance crying
To pull the curtains back
And see the clouds flying–
How strange it is
For the heart to be loveless, and as cold as these.

#MOSQUITO / Cosa fu il ventennio fascista (Piero Calamandrei)

Ma fino da allora cominciò la Resistenza: contro l’oppressione fascista che voleva ridurre l’uomo a cosa, l’antifascismo significò la Resistenza della persona umana che si rifiutava di diventare cosa e voleva restare persona: e voleva che tutti gli uomini restassero persone: e sentiva che bastava offendere in un uomo questa dignità della persona, perché nello stesso tempo in tutti gli altri uomini questa stessa dignità rimanesse umiliata e ferita. Cominciò così, quando il fascismo si fu impadronito dello Stato, la Resistenza che durò venti anni. Il ventennio fascista non fu, come oggi qualche sciagurato immemore figura di credere, un ventennio di ordine e di grandezza nazionale: fu un ventennio di sconcio illegalismo, di umiliazione, di corrosione morale, di soffocazione quotidiana, di sorda e sotterranea disgregazione civile.

*** Piero CALAMANDREI, 1889-1956, politico, avvocato, accademico, Passato e avvenire della Resistenza, discorso tenuto il 28 febbraio 1954 al Teatro Lirico di Milano, citato in 'minima&moralia', 25 aprile 2014, qui


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#MUSICHE & TESTI / Primavera (Luca Carboni)


Luca CARBONI, 1962
cantautore
Primavera, 1989
dall'album Persone silenziose
video 5min01

Mi emoziono,
sentendo passare di nuovo
i motorini truccati e le autoradio
veloci e il profumo dei tigli,
mischiato ad un altro, più strano…
mi fa ricordare
che da bambino sognavo di fare il benzinaio

Di colpo
oggi come allora la stessa
fatica a stare in casa
e annusando l’aria, di nuovo
la stessa smania di allora
la stessa voglia di andare… scappare
dove non sono stato mai!

Primavera… primavera
primavera… primavera

È primavera e mi prende un bisogno di leggerezza
e di pesanti passioni e un sentimento
indefinibile al tramonto,
dalla finestra guardo il mondo
e mi viene voglia di tuffarmi
dentro… e mi vien voglia di non lasciarlo mai

È primavera e torna come allora
una voce,
che dice
“Lascia ad altri
i progetti
troppo lunghi,
arricchisci il tuo tempo e non cercare
più del pane quotidiano:
lasciati andare alla vita
e non disperarti mai!”

Primavera… primavera

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#VIGNETTE / Due operai e Frizzi (Natangelo)

NATANGELO, 1985
facebook, 28 marzo 2018, qui

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mercoledì 28 marzo 2018

#CIT / Producono corruzione (Michail Bakunin)

citazione segnalata in 'aforismario.net', qui

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#COSE_PASSATE / Nastro per macchina da scrivere


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#SCRITTE / Compilazione moduli

via facebook, qui

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#SGUARDI POIETICI / Prima di primavera (Anna Achmatova)

Prima di primavera c’è dei giorni
che alita già sotto la neve il prato,
che sussurrano i rami disadorni,
e c’è un vento tenero ed alato.

Il tuo corpo si muove senza pena,
la tua casa non ti par più quella,
tu ricanti una vecchia cantilena,
e ti sembra ancora tanto bella.

*** Anna ACHMATOVA, 1889-1966, poetessa russa, Prima di primavera, in Il fiore del verso russo, di Renato Poggioli, Einaudi, 1949. Segnalato in 'paolonori.it', 14 febbraio 2014, qui


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#VIGNETTE / Di Maio e Salvini alla ricerca di un'intesa (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 27 marzo 2018 (facebook, qui)

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#MOSQUITO / Capitalismo, la vera critica da rivolgergli (Erich Fromm)

Se rivolgiamo la nostra attenzione all'uomo come all'unico fine che conti davvero, la critica decisiva da rivolgere al capitalismo non riguarda tanto la miseria che esso produce a livello meramente economico, poiché sembra proprio che il capitalismo sia in grado di attenuare e gestire tale miseria. La critica deve invece riguardare il modo in cui questo sistema produttivo, questo modo di produzione e di consumo, questo tipo di organizzazione sociale, agisce sulla psiche, sulla vita, sui sentimenti dell'uomo, e sull'immagine che egli ha di sé. La teoria socialista non solo non ha criticato il capitalismo sotto questo aspetto decisivo, ma non ha neppure elaborato un'idea chiara di quello che il socialismo potrebbe e dovrebbe essere al di là di un puro e semplice miglioramento del modo di funzionare dell'economia. Secondo me, questa è una delle principali cause della sconfitta del socialismo negli Stati Uniti e in Europa. I socialisti hanno fatto appello solo agli interessi economici, ignorando il fatto che l'uomo ha interessi ideali e che il suo bisogno di un quadro di riferimento e di un oggetto di devozione è grande, forse addirittura più forte dei suoi interessi puramente economici. 

*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, I cosiddetti sani, 1991, Mondadori, 1996


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martedì 27 marzo 2018

#CIT / Primavera (Fabrizio De André)

video 'Un chimico', qui

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#HUMOR / Mosè

"Tecnicamente Mosè è stata la prima persona 
che con una tavola ha scaricato dei dati dalla nuvola"


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#SPOT / Gerhard Haderer

Gerhard HADERER, 1951
disegnatore austriaco
(via web)

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Gerhard HADERER, 1951
disegnatore austriaco
(via web)

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Gerhard HADERER, 1951
disegnatore austriaco
(via web)

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Gerhard HADERER, 1951
disegnatore austriaco
(via web)

° ° °
Gerhard HADERER, 1951
disegnatore austriaco
(via web)
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#SGUARDI POIETICI / Ricordare (Julian Kornhauser)

Hai gli occhi, dunque guarda.
Non perdere neanche una fogliolina di questo mondo,
né un solo nervetto della sua delicata pellicola,

guarda e ricorda:
quella è una quercia che non lascerà mai la terra,
quella è una stella che regge con un filo i tuoi sogni,

quella è una casa, tronfia come saggio gufo,
e quella è una mamma che toglie le patate dal tegame.

*** Julian KORNHAUSER, 1946, poeta e critico letterario polacco, Ricordare, in 'un'anima e tre ali', 19 marzo 2018, qui
https://en.wikipedia.org/wiki/Julian_Kornhauser


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#MOSQUITO / Capitalismo, né intelligente né giusto, ma (John Maynard Keynes)

[Il capitalismo) non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non produce i beni necessari. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi.

*** John Maynard KEYNES, 1883-1946, economista statunitense, National self-sufficiency, 'The Yale Review', vol 22, n. 4, June 1933, qui. Citato anche da Sebastiano Maffettone, Ricchezza e nobiltà, 'L'Espresso', 30 novembre 2006.


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#SENZA_TAGLI / Disegna uno scienziato, un test di genere (Elisabetta Intini)

Tra il 1966 e il 1977, il sociologo australiano David Chambers chiese a 4.807 bambini delle scuole elementari di Canada e Nord America di disegnare uno scienziato. Fu un tripudio di camici bianchi, occhiali spessi, libri e fumetti con esclamazioni come "Wow, ho fatto una bella scoperta!".

Ma il dato che più di tutti colpì quando lo studio fu pubblicato, nel 1983, fu che su quasi cinquemila bambini, solo 28 avevano disegnato una femmina. E tra i 28 piccoli autori non c'erano maschi.

Si potrebbe pensare che da allora le cose non siano cambiate poi così tanto, ma non è così: David Miller, psicologo sociale della Northwestern University (Illinois), ha analizzato con i colleghi cinque decenni di dati su un totale di 78 studi con oltre ventimila bambini, ai quali era stato chiesto di disegnare uno scienziato. Dagli anni '80 in poi, come riporta un articolo sull'Atlantic, l'attitudine dei bambini a disegnare scienziate donne è cresciuta fino a raggiungere il 28% del totale: forse non è molto, ma è ben più dello 0,6% degli studi di Chambers.

Sulla carta e non solo - Questo progresso è andato di pari passo con una crescita - almeno negli USA - della rappresentanza femminile nella scienza. Certo le scienziate donne sono ancora superate in numero (e possibilità di carriera) dai colleghi, ma la loro presenza in cattedra, in TV e in tutte le occasioni di divulgazione è cresciuta, scalfendo in parte gli stereotipi di genere rispecchiati dai disegni. Nel 2015, per esempio, la percentuale di donne tra i laureati in chimica aveva raggiunto il 48%, dal 19% del 1966.

Ancora molto da fare - Tuttavia, il 28% di donne scienziate nei disegni non si avvicina neanche lontanamente a una situazione di equilibrio. Nella vita reale, se in campi come la chimica e la biologia è cresciuta la presenza delle donne, nella fisica e nell'ingegneria si resta ancora sotto al 20% (anche in Italia, dove le donne iscritte all'albo degli ingegneri sono circa il 15% del totale).

Piccole scienziate crescono - Il problema è che gli stereotipi di genere non riguardano soltanto la percentuale di donne che è già scienziato, ma anche il numero di quelle che pensa sia possibile diventarlo (senza contare l'opinione delle colleghe che si va formando nei futuri ricercatori maschi). Lavorando su queste rappresentazioni sarebbe forse possibile avvicinare più ragazze alle professioni scientifiche: un dato preoccupante che emerge dal test di disegno, infatti, è che il numero di scienziate donne disegnate scende a mano a mano che l'età dei giovani disegnatori aumenta.

All'età di 6 anni, il 70% delle bambine disegna scienziate femmine, ma le cose subiscono un'inversione di tendenza tra i 10 e gli 11 anni: arrivate a 16, il 75% delle ragazze disegna scienziati maschi. Complessivamente, il 45% delle bambine in età elementare disegna scienziate femmine, ma è comunque un dato al di sotto della norma: di solito, i bambini disegnano personaggi del proprio genere anche quando si chiede loro una figura generica.

Davanti allo specchio -  Chi critica questo tipo di esperimento sostiene che i bambini non disegnino quello che credano corrisponda alla realtà, ma quanto prescritto dagli stereotipi che trasmettiamo loro: gli stereotipi, però, non nascono dal nulla - ricordano Miller e colleghi - ma sono radicati nel nostro modo di pensare, ne sono il riflesso.

E lo stereotipo non si ferma al genere: il 79% degli scienziati "illustrati" negli ultimi decenni è risultato di pelle bianca. Questo dato è più difficile da interpretare - dipende anche dai colori che i bambini hanno a disposizione - ma rimane comunque decisamente sbilanciato. Sull'accesso alle professioni scientifiche, e sulla cultura scientifica in generale, abbiamo ancora molto da imparare (e da insegnare).

*** Elisabetta INTINI, giornalista, Disegna uno scienziato: un test sugli stereotipi di genere, 'focus.it', 26 marzo 2018, qui

un disegno di un piccolo partecipante allo studio

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lunedì 26 marzo 2018

#SENZA_TAGLI / Virtù private, pubblici vizi (Andrea Zhok)

Nel suo discorso di insediamento, il neopresidente della Camera, Roberto Fico, ha annunciato solennemente che la legislatura che si apre avrà come suo cruciale obiettivo il "taglio dei costi della politica".
Segue applausone dagli spalti pentastellati.

Ecco, cari amici a cinque stelle, ve lo dico con simpatia e avendo a cuore le sorti del paese.

I "tagli ai costi della politica" stanno alla vostra agenda, come la politica degli asterischi politicamente corretti sta all'agenda politica della sinistra.

Si tratta di boiate formali, gesti retorici che non incidono in nulla sui problemi reali del paese, e che servono solo a farvi un poco di pubblicità a buon prezzo.

Ma in verità nel ritornello sui costi della politica c'è persino di peggio. La politica, per quanto sappiamo tutti in quale deprecabile stato si trovi, è l'unica forma di potere assegnato a chi non è già parte dell'establishment di potere (oggi prevalentemente finanziario).

Pensare che indebolendo la posizione economica di chi si impegna in politica si ottenga un beneficio per il paese è una mossa non solo retorica, ma anche stupidina e pericolosa.

Viene fatta passare come virtuosa l'immagine di un parlamento di deputati e senatori che quando sono a Roma si fanno ospitare dagli amici o dalla curia, che fanno un giro in parlamento e poi basta ('per tornare nella società civile'), che non prendono più vitalizi, pensioni anticipate, ecc. Ma ciò che resta fuori da questa immagine di gaia sobrietà è l'immagine complementare di un parlamento di dilettanti ricattabili, che possono dedicarsi alla politica solo se non hanno nulla da perdere, o se hanno un lavoro statale che gli permette di prendere un'aspettativa.

Vedete, cari amici pentastellati, il problema del vitalizio a Razzi non è il vitalizio. E' Razzi.

Se farete politica di qualità, non formale ma sostanziale, con una prospettiva di lungo termine e non solo rivolta alla pancia del paese, nessuno si lamenterà se avrete mille euro di più in tasca.

Se invece proporrete una politica (l'ennesima) di annunci roboanti seguiti dal nulla cosmico, di montagne retoriche partorienti effimeri topolini, di vizi pubblici travestiti da private virtù, allora anche pagarvi in buoni mensa sarà stato uno sciagurato spreco di denaro pubblico.

*** Andrea ZOHK, professore associato di filosofia morale all'università degli Studi di Mialno, Virtù private, pubblici vizi, facebook, 25 marzo 2018, qui


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#PROVERBI / Perdonare e scordare (proverbio italiano)


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#VIGNETTE / Lontano, lontano da qui (Natangelo)

NATANGELO, 1985
facebook, 24 marzo 2018, qui

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#SGUARDI POIETICI / L'infermiera (Elena Tognoli)

Se stai lì,
affogando nel divano
in quella forma
che non ha più
piedi, solo ventre,
io non so come salvarti

ogni tanto accendo la radio
a tutto volume, così
se vuoi gridi senza sentire
il dolore che dici.

*** Elena TOGNOLI, disegnatrice, poetessa, L'infermiera, 'nazione indiana', 19 marzo 2018, qui


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#MOSQUITO / La nave è in mano al cuoco (Søren Kirkegaard)

La nave è in mano al cuoco di bordo. E ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta ma ciò che mangeremo domani.

*** Søren KIRKEGAARD, 1813-1855, filosofo, teologo danese, Diario, 1834-1855, citato da Gianfranco Ravasi, Una rotta per l'uomo, 'Il Sole 24 ore', 30 settembre 2012, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/S%C3%B8ren_Kierkegaard
https://it.wikipedia.org/wiki/Diario_(S%C3%B8ren_Kierkegaard)


In Mixtura i contributi di Søren Kirkegaard qui
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domenica 25 marzo 2018

#BREVITER / Pasdaran, Realpolitik, Tennis (mf)

MasFerrario, 25 marzo 2018

° ° °

MasFerrario, 25 marzo 2018

MasFerrario, 25 marzo 2018

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#VIGNETTE / E fatelo 'sto cacchio di governo (Vauro)

VAURO
'Left', 24 marzo 2018 (anche in facebook, qui)

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#IMMAGINId'IMPATTO / Al cielo (@jadgghorayeb)

foto di  @jadgghorayeb
via facebook qui
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#SPOT / Bacio Di Maio-Salvini (Tvboy)

Bacio Di Maio-Salvini
Roma, via del Collegio Capranica, 24 marzo 2018
(murale subito cancellato dal Comune)
vedi 'Ansa', qui)
Tvboy (Salvatore Benintende), 1980
artista di strada palermitano

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