mercoledì 13 dicembre 2017

#SENZA_TAGLI / Egoismo, una storia e il percorso psicoterapico (Roberto Ruga)

L’egoismo è considerato da molti l’origine di tutti i mali dell’uomo. Quando la persona sofferente si rivolge allo psicoterapeuta è ripiegata su se stessa, incapace di procedere, chiusa nel suo guscio narcisistico, bloccata. Il suo mondo è perciò limitato, i suoi desideri sono ristretti, la sua visione delle cose è circoscritta. Il suo animo si è impoverito.

La storia che segue, oltre alle evidenti differenze, ha alcune interessanti affinità con ciò che accade in un processo psicoterapeutico, che mira a fare della persona sofferente qualcosa per cui era “destinata” ad essere, senza ancora saperlo.

Le analogie tra ciò che succede al protagonista Bambù e al paziente in analisi non sono del tutto evidenti e rientrano in un delicato discorso “tecnico”, ma se si legge questa poetica storia col cuore, io credo che si proverà lo stesso sollievo e la stessa pienezza interiore che avverte il paziente alla fine del suo percorso.

Ecco la storia:
In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, il bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne era felice. 
Un giorno, il Signore gli disse: “Caro bambù, ho bisogno di te”. 
Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato creato e disse, con grande gioia: “Signore, sono pronto. Fa' di me l'uso che vuoi”. 
La voce del Signore era grave: “Per usarti devo abbatterti!”. 
Il bambù si spaventò: “Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma per favore, non abbattermi”.
“Mio caro, bambù”, continuò il Signore, “se non posso abbatterti, non posso usarti”. 
Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di soffiare. 
Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò: “Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi”. “Mio caro bambù”, disse ancora il Signore, “non solo devo abbatterti, ma anche tagliarti i rami e le foglie”. 
“Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie! ”. 
Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il bambù disse fiocamente: “Signore, tagliali”.
"Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti”. 
Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: “Signore, spacca e strappa”. 
Così il Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie, lo spaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava una fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amato bambù e diresse l'altra verso i campi inariditi. La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e raggiunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo. 
Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto e distrutto. Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno. 
Noi la chiamiamo “sofferenza”. Dio la chiama “ho bisogno di te”.

Spiegare le analogie e le differenze tra questa storia e il percorso psicoterapico è una questione complessa, perciò mi limito a sintetizzare l’essenziale.
Il nostro “destino psicologico” è quello di realizzare la nostra vera natura, assecondando il nostro talento e rendendoci così utili agli altri.
Quando subiamo un lutto e perdiamo un padre, una madre, un fratello o un figlio, ripetiamo a noi stessi: “lo avrei voluto per me per altro tempo ancora”.
La nostra sofferenza si fonda sulla paura della solitudine e la paura alimenta il desiderio di possesso, che diventa egoismo. Ma non ci sentiamo soli quando diveniamo ciò che siamo.

*** Roberto RUGA, psicologo e psicoterapeuta, Egoismo, 'facebook', 4 dicembre 2017, qui


In Mixtura altri contributi di Roberto Ruga qui
In Mixtura ark #SenzaTagli qui

Nessun commento:

Posta un commento