giovedì 30 novembre 2017

#NOI TRA DI NOI / Mixtura, 20 post più letti dalla nascita del blog


Mi è stato chiesto di elencare i post più letti dalla nascita di Mixtura (11 dicembre 2014).
Ho estratto i post che hanno raccolto oltre 500 clic (visualizzazioni).
Per rendere più veloce la loro visualizzazione, per ognuno è indicato il link

Ricordo che ad oggi sono stati pubblicati oltre 8.800 post, divisi in oltre un centinaio di sezioni.

I 20 post più cliccati 
dalla fondazione di Mixtura (11 dicembre 2014)


(1) - MasFerrario, #Pin / Non volendo far fatica,  28 maggio 2016 (4.610 clic), qui

(2) - Andrea GALLO, #Cit / Indifferenza, 29 maggio 2016 (3.057 clic)qui

(3) M. Ferrario, #LibriPiaciuti / Recensione di "Torto marcio", di Alessandro Robecchi, 13 gennaio 2017 (1.497 clic), qui

(4) M. Ferrario, #LibriPiaciuti / Recensione di "Equazione di un amore", di Simona Sparaco, 29 agosto 2016 (1.195 clic), qui

(5) Tiziana CAMPODONI, #SguardiPoietici / Piangi Nausicaa,  30 luglio 2016 (1.160 clic), qui

(6) Umberto GALIMBERTI, #Video / Psichiatria, psicologia, fenomenologia, 3 giugno 2017 (1.063 clic), qui

(7) M. Ferrario , #LibriPreziosi / Recensione di "Ateismo ragionevole",  di Scott F. Aikin e Robert B. Talisse3 marzo 2016 (944 clic), qui

(8) Tiziana CAMPODONI, #Link / Indifferenza, è il risultato, 2 giugno 2016 (939 clic), qui

(9) M. Ferrario, #LibriPreziosi / Recensione di "Le ultime 18 ore di Gesù", di Corrado Augias,  15 settembre 2015, (907 clic), qui

(10) M. Ferrario, #LibriPiaciuti / Recensione di "Dove sei stanotte", di Alessandro Robecchi, 3 aprile 2015, (895 clic), qui

(11) Carl Gustav JUNG, #Mosquito / Hitler, la 'pseudologia phantasica' e il popolo tedesco, 3 giugno 2017 (890 clic), qui

(12) Tiziana CAMPODONI, #SguardiPoietici / Addii d'ossidiana e ricordi d'ambra, 4 agosto 2016,  (830 clic), qui

(13) Francesco SOLE, #Video / Poesia dei ricordi, 5 novembre 2016 (757 clic), qui

(14) Umberto GALIMBERTI, #Video / Declino della convivenza, 19 agosto 2017 (751 clic), qui

(15) MasFerrario, #Pin / Farfalle, bruchi e 'psicofili', 18 giugno 2016, (747 clic), qui

(16) Stefania STRAVATO, #SguardiPoietici / Contro il sangue di ferite straniere, 25 luglio 2016, (730 clic), qui

(17) Luigi ZOJA, #Mosquito / Proiezione, un problema morale, 24 ottobre 2015, (517 clic), qui

(17) Luigi ZOJA, #Video / L'attualità dell'individuazione di Jung, 24 gennaio 2015, (517 clic), qui

(19) M. Ferrario, #Favole&Racconti / L'ascia del taglialegna e il vicino, 30 luglio 2016, (508 clic), qui

(20) M. Ferrario, #Favole& Racconti / Capelli d'Angelo e il Gigante verde,  (502 clic), qui

#HUMOR / Dobbiamo rivedere il nostro rapporto

(via pinterest)

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#SCRITTE / Quando mi tocchi

(via pinterest)

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#SPOT / Paesino di Babbo Natale, elfi e slitta

(facebook, 28 novembre 2017, qui)

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#SGUARDI POIETICI / Chiarore residuo (Raymond Carver)

Scende il crepuscolo. Poco fa è caduta
un po’ di pioggia. Si apre un cassetto e dentro ci si trova
la foto di un uomo e ci si rende conto che ha solo altri due anni
di vita. Lui questo non lo sa, è chiaro,
è per questo che posa sorridente davanti all’obiettivo.
Come può sapere cosa gli sta mettendo radici nella testa
in quel momento? Se si guarda verso destra
tra i rami e i tronchi, si intravedono
macchie rossastre di chiarore residuo. Non ci sono ombre, né
chiaroscuri. L’aria è umida e calma...
Lui continua a posare sorridente. Rimetto la foto
a posto con le altre e concentro
invece l’attenzione sul chiarore residuo lungo i monti lontani,
che si posa dorato sulle rose del giardino.
Poi non posso fare a meno di lanciare un’altra occhiata
alla foto. Il suo ammiccare, il gran sorriso,
l’inclinazione spavalda della sigaretta.

*** Raymond CARVER, 1938-1988, scrittore e poeta statunitense, Chiarore residuo, traduzione di Riccardo Duranti, 1988, Minimum Fax, 2001.
Segnalato anche in 'digilander', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Raymond_Carver


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#SENZA_TAGLI / Usa, sanità e pensioni, un'esperienza diretta (Francesco Erspamer)

Vorrei condividere un paio di esperienze personali per spiegare agli italiani che non fanno che lamentarsi del sistema pubblico cosa li aspetta nel caso Berlusconi e il Pd riuscissero a completare la privatizzazione dell’Italia

Vivo negli Stati Uniti e ho appena rinnovato l’assicurazione medica per me e la mia famiglia: nel 2018 mi costerà 7500 dollari, più 1300 dollari per continuare a ricevere lo stipendio nel caso per incidente o malattia non fossi nelle condizioni di lavorare. Tenete presente che a sua volta Harvard, che è un’università generosa e ricca, versa per la mia assicurazione quasi 15mila dollari all’anno; senza il suo contributo, se cioè non fossi un suo dipendente, dovrei pagare ogni anno 22mila dollari per ricevere assistenza medica. Poi c'è il ticket (qui si chiama co-pay): 30 dollari ogni volta che vado dal dottore, 100 dollari se vado al pronto soccorso, 20 dollari per ogni medicina. Va aggiunto che posso servirmi solo di un centro medico e ospedaliero convenzionato; se andassi altrove, per esempio perché fuori città o all’estero, sarebbe coperto solo il pronto soccorso mentre le visite mediche, le medicine e le analisi le dovrei pagare io sino al raggiungimento di un tetto di 7500 dollari, oltre il quale paga l’assicurazione. 
Da cosa derivano questi prezzi? Dal costo della sanità americana, di parecchie volte superiore (per restare fra i paesi anglosassoni) rispetto a quella canadese o britannica o australiana. E perché la sanità americana costa tanto? Perché le lobby sono legali e perché non c’è la concorrenza del settore pubblico. Pensateci, prima di permettere o addirittura auspicare le privatizzazioni: il privato sembra un affare solo finché c’è l’alternativa pubblica, quando è in regime di monopolio diventa scadente e costosissimo.

Altro esempio personale: la pensione. In America si chiama Social Security ed è stata istituita durante il New Deal, negli anni trenta; allora era una forma di welfare molto avanzata ma da Reagan in poi i liberisti l’hanno fortemente indebolita e continuano a farlo. Usando come scusa alcuni abusi e inefficienze. Ho cominciato a lavorare in America venticinque anni fa e dunque è solo da allora che verso contributi (i contributi degli anni in cui ho lavorato in Italia li ho perduti e in America non si può riscattare nulla). Diciamo che andrò avanti sino ai trent’anni di lavoro: la mia pensione sarà un quinto (il 20%) del mio stipendio attuale. Sono un privilegiato e presumibilmente avrò un’altra pensione, privata, per la quale verso una consistente parte del mio stipendio; ma solo se Wall Street continuerà ad andare bene; se crollasse rischierei di avere poco o niente.

È questo il sistema che sognate? Se non lo è smettetela di rottamare il sistema italiano o di votare per chi lo sta rottamando e rimboccatevi le maniche per riformarlo, correggerne le manchevolezze, rimediare agli abusi. Impedendo con tutte le vostre forze ai liberisti di americanizzare il paese.

*** Francesco ERSPAMER, docente di studi italiani e romanzi ad Harvard, saggista, facebook, 28 novembre 2017, qui


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#MOSQUITO / Il vecchio nativo-americano e gli astronauti (Yuval Noah Harari)

Il 20 luglio 1969 Neil Armstrong e Buzz Aldrin atterrarono sulla superficie della Luna. Nei mesi precedenti alla loro missione, gli astronauti dell’Apollo 11 si allenarono in una remota regione desertica dell’Ovest degli Stati Uniti, simile alla superficie lunare. La zona è la patria di diverse comunità di nativi americani, e si racconta una storia – o una leggenda – sull’incontro avvenuto tra gli astronauti e uno del posto. 
Un giorno, mentre si addestravano, gli astronauti s’imbatterono in un vecchio nativo americano. L’uomo chiese loro che cosa stessero facendo. Gli risposero che facevano parte di una spedizione di ricerca che entro breve tempo sarebbe andata a esplorare la Luna. Ascoltando questo, il vecchio restò in silenzio per qualche minuto, e poi chiese agli astronauti se potevano fargli un favore. 
“Che cosa vorresti?” gli chiesero. 
“Be’,” disse il vecchio, “il popolo della mia tribù crede che i sacri spiriti vivano sulla Luna. Mi domando se voi potreste portare loro un importante messaggio da parte della mia gente.” 
“Che tipo di messaggio?” domandarono gli astronauti. L’uomo mormorò qualcosa nella lingua della sua tribù, e poi domandò agli astronauti di ripeterlo più e più volte finché non lo memorizzarono correttamente. 
“Che cosa significa?” chiesero gli astronauti. 
“Oh, non posso dirvelo. È un segreto che solo alla nostra tribù e agli spiriti della Luna è consentito conoscere.” 
Quando tornarono alla loro base, gli astronauti, dopo aver cercato a lungo, riuscirono finalmente a trovare qualcuno che sapeva parlare il linguaggio tribale, e gli domandarono di tradurre il messaggio segreto. Quando gli ripeterono ciò che avevano memorizzato, il traduttore scoppiò in una risata fragorosa. Una volta che si fu calmato, gli astronauti gli chiesero che cosa mai volessero dire quelle parole. L’uomo spiegò che la frase da loro imparata tanto accuratamente diceva: “Non dovete credere a nessuna parola che questi vi dicono. Sono venuti a rubare la vostra terra”.

*** Yuval Noah HARARI, 1976, storico, saggista israeliano, Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità, Bompiani, 2014


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mercoledì 29 novembre 2017

#PIN / Quando le cose vanno male (MasFerrario)

Twitter, 12 gennaio 2013

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#CIT / Le grinze (Anna Magnani)

citata da Patrizia Carrano, La Magnani, Bur, 1986
riportata qui

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#ANIMALI / Gufi

(via pinterest)

(via pinterest)

° ° °

(via pinterest)

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#SPOT / Gli animali insegnano

(via pinterest)

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#VIDEO / La ricerca della felicità (Steve Cutts)


Happiness
Steve CUTTS, 1979
illustratore inglese
 you tube, 25 novembre 2017
video 4min23

Un 'corto' assai piacevole, ben disegnato e animato: quattro minuti per riflettere sul tema della ricerca della felicità oggi. 
Nessun 'messaggio' nuovo. 
Ma anche i 'memo' possono servire. Se si vogliono far servire. (mf)

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#NOI TRA DI NOI / Mixtura, 10 post più letti ultimi 7 giorni (29 novembre 2017)

Top 10 post più letti - ultimi 7 giorni
18 novembre 2017

#SGUARDI POIETICI / Sono una collezionista nata (Marinella Grosa)

Sono una collezionista nata.
Tra tanta durezza
ho raccolto i miei sentimenti
in scatoline a forma di cuore
che tengo ordinate
nella teca dai vetri colorati.
E colleziono frasi:
“chiamami quando vuoi”
“hai tempo per un caffè”.

*** Marinella GROSA, poetessa, Sono una collezionista nata, in 'poetarum silva', 28 marzo 2011, qui


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#MOSQUITO / Tornare a vivere, aggrappandosi a un filo di matita (Valeria Parrella)

La cosa più bella, nella foto che ritrae Lidia dopo il pestaggio subito da quella bestia del suo ex, è la matita per il contorno labbra. Si riparte da là, e noi, che siamo tutte sue sorelle, lo sappiamo. Che nel momento in cui tutto crolla, e la tua vita stessa è in pericolo, ci si aggrappa a poco, pochissimo, per ricominciare. Un velo di rimmel, un caffè con l'amica, la musica sparata a mille nella macchina. Da lì, dal giorno del pestaggio per cui quella bestia del suo ex fu condannato a meno di cinque anni (eppure era tentato omicidio e sequestro di persona), Lidia ha fatto tutto quello che poteva, e con la testa alta. E soprattutto ha fatto la cosa più difficile: si è riuscita a innamorare, cioè ha trovato in sé la capacità di fidarsi di nuovo.

*** Valeria PARRELLA, 1974, scrittrice, Tornare a vivere aggrappandosi a un filo di matita,  la Repubblica, 25 novembre 2017

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#VIDEO / L'arte di essere fragili (Alessandro D'Avenia)


L'arte di essere fragili
Ted per Milano, ottobre 2017
youtube, TedxTalks, 10 novembre 2017
Alessandro D'AVENIA, 1977
insegnante, scrittore, saggista, sceneggiatore
video 18min05

Fragilità. Relazione. Amore. Vita.
L'arte di sperare. L'arte di morire. L'arte di curare. L'arte di rinascere.
Un intervento - pacato, ma appassionato - tutto centrato su questi temi-concetti, con suggestivi riferimenti a Ulisse. 
E una intensa testimonianza del relatore del suo essere insegnante. (mf)


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martedì 28 novembre 2017

#BREVITER / Fazio, Berlusconi, generali, Renzi, Recalcati (Andrea Sambuco, mf)

Andrea SAMBUCO
facebook, 26 novembre 2017, qui)

° ° °

MasFerrario, facebook, 27 novembre 2017

° ° °

MasFerrario, facebook, 27 novembre 2017

° ° °

MasFerrario, facebook, 28 novembre 2017
(vedi Massimo Recalcati, Cara sinistra per guarire rileggi Turati,
'la Repubblica', 28 novembre 2017, qui)

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#SPOT / Perché non denunciano? (Marco Fleming)

Marco FLEMING
(via facebook, 25 novembre 2017, qui)

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#FUMETTI / Grazie di esistere (Charles M. Schulz)

Charles SCHULZ, 1922-2000
fumettista statunitense
(via pinterest)

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#HUMOR / Ladri a casa

(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Prigionieri di una 'disperata disperanza' (M. Ferrario)

Vorrei che il disincanto 
mi liberasse:
e potessi guadagnare 
lo sguardo alto e distante
di chi finalmente ha saputo passare oltre
e ormai sta in cima 
a osservare, 
un po' cinico e incurante, 
le onde del mondo che va 
a sbattere.

Ancora soffro invece
dello sguardo coinvolto e partecipe
che un tempo molti faceva stare, 
attivi e confidenti,
dentro il flusso delle cose 
per governarle e orientarle e trasformarle:
è la stessa vista che oggi ci impianta piombo nelle gambe
e ci relega in disparte
a perdurare un'esistenza inerte 
che trascina sempre meno vita. 

Mi intride 
un sentimento di crescente e lancinante scoramento: 
come di chi una speranza un tempo nutriva, 
e da questa era nutrito,
e ora si ritrova con le ali afflosciate, 
piagate irrimediabilmente dal volo,
o anche solo offese da quell'antica e vitale aspirazione al cielo
che fa muovere al futuro:  
perché, per quanto noi lo sforziamo,
l'occhio oggi non riesce più a vedere,
là dove ieri in tanti vedevamo,
i fatti e le condizioni che ci possano 
un'altra volta condurre ad alzare 
la speranza.

Qualcuno potrebbe spiegare, 
anche solo per personale e interessata voglia di quieto vivere,
che forse dobbiamo abituarci
a lasciar cadere la nostra strutturale tracotanza,
dismettendo quell'hybris 
che da sempre accompagna l'uomo superuomo
e lo spinge a pensarsi padrone 
di un destino che giustamente gli sfugge.

Vero è che l'eccesso è umano:
da non assecondare e se mai da contenere.
Ma umana è pure la spinta generativa
a forzare e credere in un domani 
che si spera di poter costruire migliore.

E' questa la ferita:
non per una dismisura, 
ma per una attuale sperimentata incapacità di potenza
a orientare il nostro domani comune,
in troppi oggi è incisa dentro l'anima,
a marcare e umiliare il nostro tempo,
la convinzione che ogni speranza 
è miserevolmente e definitivamente
capitolata.

E' da qui che tutto consegue:
in troppi, se pure non siamo (ancora) disperati, 
ci ritroviamo come prigionieri e desolatamente dispersi
dentro una cappa di rassegnata  
disperata disperanza.

*** Massimo Ferrario, Prigionieri di una 'disperata disperanza', inedito 2016-2017, per Mixtura


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#MOSQUITO / Il sapere del cuore (Carl Gustav Jung)

Ma come posso ottenere il sapere del cuore? Puoi raggiungerlo soltanto vivendo pienamente la tua vita. Tu vivi appieno la tua vita, se vivi anche quello che non hai ancora vissuto, ma che soltanto ad altri hai lasciato da vivere o da pensare. Dirai: «Non posso vivere o pensare tutto ciò che gli altri vivono o pensano». Devi dire invece: «Dovrei vivere la vita che potrei ancora vivere e dovrei pensare tutti i pensieri che ancora potrei pensare». Si direbbe che tu voglia fuggire da te stesso, per non dover vivere ciò che finora non hai vissuto. Ma non puoi fuggire da te stesso. Ciò che non hai vissuto resta con te in ogni istante e chiede soddisfazione. Se ti fai cieco e sordo di fronte a questa esigenza, sarai cieco e sordo verso te stesso. In tal modo non raggiungerai mai il sapere del cuore.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Il Libro Rosso, scritto nel corso degli anni 1913-1930, 2009, Bollati Boringhieri, 2012-2014.


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#LINK / Pd, la metamorfosi e la Leopolda 2017 (Pietro Spataro)

Che cosa resterà della Leopolda 2017 nelle maglie della nostra curiosità? Il discorso di Renzi? Forse no: il segretario infatti non ritrova più lo smalto di un tempo e sembra girare su se stesso, ritorna agli 80 euro, dice che bisogna affrontare la sconfitta del referendum ma poi aggiunge, a scanso di equivoci, che se tornasse indietro lo rifarebbe pari pari, se la prende con i rancori e avanti avanti avanti più forti che pria. (...)
Quello che resterà nelle maglie della nostra curiosità è l’intervento del ministro Marco Minniti. Perché ci è parso l’emblema della mutazione antropologica avvenuta nel Pd nel corso degli anni (e non solo gli ultimi, sia inteso) senza che nessuno si sia mai alzato per dire: scusate, ma dove stiamo finendo? Quando abbiamo perso la nostra sobrietà e la misura del nostro agire politico? Come è accaduto che il culto del leader abbia preso il posto della riflessione, del coraggio di dire, della voglia di discutere e di scontrarsi, del tentativo di spostare le opinioni, della forza delle idee? (...)

*** Pietro SPATARO, giornalista, saggista, poeta, La metamorfosi del Pd, la Leopolda diventa un inno a Matteo, 'strisciarossa', 27 novembre 2017

LINK articolo integrale qui


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lunedì 27 novembre 2017

#PIN / I ricchi e la cruna dell'ago (MasFerrario)


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#CIT / Inizio e fine delle cose (Joan Didion)


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#SCRITTE / La più diffusa malattia degli occhi

(via pinterest)

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#HUMOR / Pronta per una storia

(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Anima mia (Nâzım Hikmet)

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà.
Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.


*** Nâzım HIKMET, 1901-1963, poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco, Anima mia, da Poesie d'amore, a cura di Marta Ottaviani, traduzione di Joyce Lussu, in Collana Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti, Corriere della Sera, 2012.
https://it.wikipedia.org/wiki/Naz%C4%B1m_Hikmet


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#VIDEO / Per meglio comunicare, in rete e non solo (Bruno Mastroianni, Vera Gheno)


Una Disputa felice attorno alla Social-linguistica
Bruno MASTROIANNI, filosofo, esperto di comunicazione
Vera GHENO, sociolinguista
video 5min56

Solo pochi spunti utili per farci venir voglia di leggere due libri preziosi (Bruno Mastroianni, La disputa felice; Vera Gheno, Social-linguistica), entrambi editi da Franco Cesati e usciti quasi in contemporanea in questi mesi.

Sono due libri, brevi ma preziosi, che possono aiutarci a 'stare' meglio in rete e a meglio comunicare, non solo online, rispettando l'altro, noi stessi e i contenuti che vogliamo trasmetterci. (mf)

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#SENZA_TAGLI / Rivoluzione, che torni a essere percepita come possibile (Francesco Erspamer)

Sono di sinistra e per sinistra intendo un’ideologia che privilegi l’eguaglianza economica sulla meritocrazia, il pubblico sul privato e i diritti collettivi su quelli individuali. Tuttavia non penso che tutti debbano essere di sinistra e neppure che in ogni epoca e paese la soluzione migliore sia necessariamente il governo della sinistra. Credo nella democrazia, non solo come possibilità di scegliere fra programmi alternativi ma anche come interazione o conflitto fra di essi: in quanto qualsiasi sistema, anche il più virtuoso, in regime di monopolio e di isolamento si sclerotizza o corrompe.
Il problema principale del mondo attuale non è dunque che la sinistra non sia al potere: è che non ci sia un’opzione di sinistra che possa temperare con la sua presenza gli eccessi di un capitalismo che per la prima volta nella Storia, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi media, è egemonico e omogeneizzante a livello planetario. Per questo è necessario che lo spettro del comunismo torni ad aggirarsi per l’Europa e per il mondo, a prescindere dalla possibilità di realizzare concretamente, nel breve termine o anche nel lungo, una comunità in cui, come preconizzarono Marx e Engels, il libero sviluppo di ognuno sia la condizione per il libero sviluppo di tutti. Utopia? È irrilevante: lo scopo dei sogni e degli ideali non è diventare realtà ma semplicemente mostrare i limiti della realtà contingente, rimetterla in gioco. 
Da soli i ricchi e i potenti di oggi non possono redimersi: non sono e neppure aspirano a essere un’aristocrazia, un governo dei migliori, quali che siano i parametri scelti per attribuire il merito o riconoscere la virtù; il liberismo è pensiero unico, rifiuta di essere valutato e vincolato, la sua deregulation impedisce i giudizi di merito e la definizione della virtù; l’unica cosa che conta è il successo, non importa come ottenuto. Privi di avversari, i ricchi e i potenti di oggi si stanno persuadendo di essere dèi, onnipotenti ed eterni. 
Invece non lo sono. E neanche sono eroi: la loro arroganza e la loro avidità si fondano sulla certezza dell’impunità. Hanno tanto da perdere e ciò li rende spietati, ma solo finché il rischio resti insignificante; se diventasse concreto, se le loro vittime e i loro schiavi smettessero di piegare la testa, sarebbero loro ad abbassarla. Non c’è neppure bisogno che la rivoluzione appaia imminente e probabile; basta che torni a essere percepita come possibile. Che torni a essere proposta, annunciata, promessa. È la conclusione del Manifesto del partito comunista; non una profezia, solo un invito alla lotta: “I comunisti si rifiutano di celare le loro idee e i loro propositi. Che le classi dominanti si intimoriscano pure. I proletari non hanno alcunché da rimetterci se non le loro catene. E da guadagnare hanno un mondo intero”.

*** Francesco ERSPAMER, docente di studi italiani e romanzi ad Harvard, saggista, 'facebook', 25 novembre 2017, qui


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domenica 26 novembre 2017

#PIN / Indispensabile, utile (MasFerrario)

Twitter, 8 marzo 2012

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#VIDEO / Moodles (Ari Weinkle)


Ari WEINKLE
artista statunitense
http://ariweinkle.com/
Moodles
6 novembre 2017
video 0min54

Ari Weinkle, artista e designer digitale con sede a Boston, riflette sugli effetti fisici delle emozioni negative in un nuovo video sperimentale che mostra le forme umane che implodono, si sciolgono, si trasformano e scompaiono. 
Intitolato "Moodles" e ambientato in un sottofondo di musica elettronica, il breve video presenta una serie di figure solitarie anonime costruite con filamenti di ombre. Le ciocche seguono inizialmente le linee di contorno del corpo, ma rapidamente si contorcono in pile, buche o pareti.

Weinkle scrive sul progetto:
«Moodles è una breve animazione basata sugli effetti delle emozioni negative su se stessi. Trasforma la tensione, lo stress e l'ansia in una catarsi creativa. Figure congelate - una volta paralizzate dagli stati d'animo - sono ridotte a cumuli di nulla flessibile.»
(dalla presentezione, qui)

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#MANDALA / Dalla Russia

(via pinterest)

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#COSE PASSATE / Arrotino, materassaio

Arrotino
(via pinterest)

° ° °

Materassaio
(via pinterest)

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#IN_LETTURA / Louis-Charles Verwee, Pablo Picasso, Sarah Barnaby

Louis-Charles Verwee, 1832-1882
pittore belga
(via pinterest)

° ° °

Pablo PICASSO, 1881-1973
pittore spagnolo
La Lecture, 1932
(via pinterest)

° ° °

 Sarah Barnaby
artista statunitense
(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Vergine moderna (Edith Irene Södergran)

Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto…
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé…
Io sono il sussurro del sangue nell’orecchio dell’uomo,
sono una febbre dell’anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d’ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un’acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni…

*** Edith Irene SÖDERGRAN, 1892-1923, poetessa finlandese di lingua svedese, Vergine moderna,  da Edith Södergran, Diker, Holger Schildts, 1916, traduzione di Daniela Marcheschi, da La luna e altre poesie, Via del Vento Edizioni, 1995, segnalata in 'poesia in rete', 17 settembre 2017, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Edith_S%C3%B6dergran


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#SENZA_TAGLI / Femminicidio, non è un omicidio come un altro (Egidio T. Errico)

Alcuni sostengono che il "femminicidio" non esista: esiste l'omicidio, tanto di una donna, quanto di un uomo, tanto è vero che il codice punisce entrambi allo stesso modo, dunque perché questa discriminazione? Dicono.
In verità, il termine femminicidio, che magari suona pure brutto, non è un termine giuridico, ma un termine significante.
Si intende cioè, con questa espressione, un omicidio mosso contro una donna sempre e solo da parte di un uomo, per lo più il suo uomo, il cui movente è, unicamente, il fatto stesso che si tratta di una donna - e questo suona ancora più brutto del termine che lo designa.
In altre parole, "femminicidio" significa che una donna viene uccisa dal suo uomo per il sol fatto di essere una donna, di essere una donna che non ha altro torto se non quello di "fare la donna". Esistono di conseguenza omicidi di soggetti di sesso femminile che non possono essere considerati dei "femminicidi", anche se sono comunque delle donne ad essere state uccise, e questi sì che possono e devono essere considerati omicidi qualsiasi.
Il "femminicidio" invece è una donna che paga con la vita il fatto di essersi comportata con il suo uomo, semplicemente, come donna.
E' molto raro, mi sembra, che, al contrario, un uomo paghi con la sua vita il fatto di comportarsi con la sua donna come uomo, perché, in questo caso, l'unico "rischio" che un uomo corre è piuttosto quello di ricevere l'amore, e non la morte, da parte della sua donna.
Per questo il "femminicidio" non è un omicidio come un altro.

*** Egidio T. ERRICO, psicoanalista, Femminicidio, non è un omicidio come un altro, 'facebook', 25 novembre 2017, qui



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#VIDEO / Analisi psicologica del Don Giovanni (Roberto Ruga)


Analisi psicologica del Don Giovanni
Roberto RUGA
psicologo e psicoterapeuta
you tube, Roberto Ruga, 23 agosto 2013
video 23min28

Dalla presentazione (qui)
«Perché parliamo del mito del Don Giovanni? Cosa può dirci ancora oggi l'opera di Mozart? Che verità ci mostra? 
Nel cercare di capirlo, parleremo di narcisismo, di manie di grandezza, deliri di onnipotenza, parleremo di mascheramento dell'identità. 
Ciò che può dirci questo mito è che noi ci illudiamo di essere liberi, quando invece siamo schiavi del piacere, del potere, o siamo schiavi della ragione e soprattutto siamo schiavi dei nostri complessi, finché non li contattiamo per capirne l'origine. 
Gli elementi chiave della personalità del Don Giovanni sono: l'avventurosità, il gusto per ciò che è esagerato, l'amore per il rocambolesco, la passione per il sensazionalismo dei travestimenti, il brivido dell'imprevisto. 
Questo tipo diseduzione si caratterizza come gusto della beffa, è intrisa di esibizionistica teatralità eappare come un gioco scaltro.
La vena popolare ha sempre ritratto il Don Giovanni come un eroe trasgressivo e impenitente, un personaggio privo di scrupoli, astuto, che sfida la morte invitandola a cena e che si ribella alle leggi della morale.
Gli artisti hanno molto amato la vitalità del suo desiderio e l'esuberanza dei suoi comportamenti, hanno amato il suo eroismo solare, la tracotanza ed il coraggio, la smania di protagonismo, il gusto della beffa, che però non portano a nessun senso di colpa. Il senso di colpa del nostro Don Giovanni appare del tutto scisso, cioè assente.
La psicologia analitica junghiana considera il dongiovannismo come uno dei possibili effetti del complesso materno, vale a dire, il figlio cerca inconsciamente la madre in ogni donna e non riesce a trovarla, poiché nessuna risulta alla sua altezza. 
Una rappresentazione simbolica estremamente calzante alla psicologia del nostro personaggio è la figura del camaleonte, che riesce a difendersi nascondendo la sua reale identità. Don Giovanni possiede questa facoltà camaleontica che si manifesta soprattutto nell'arte inconscia di incarnare le proiezioni maschili della donna che deve sedurre, in sostanza è la facoltà di vestire i panni del gentiluomo ideale e dell'innamorato fedele, che la donna ingenua attende e sospira.
Come ci si risveglia da tutto cio? Mettendosi in contatto con l'inconscio. L'inconscio è il fattore creativo e trasformativo per eccellenza.» 

sabato 25 novembre 2017

#VIDEO #CARTONI / La Gallinella Saggia (Walt Disney, 1934)


La Gallinella Saggia
corto di Walt Disney, 1934
youtube TrueLoveNap, 2 novembre 2016
video 7min23

Il film è basato sulla fiaba popolare russa La gallinella rossa (in particolare sulla versione americana del 1911 illustrata da Jessie Willcox Smith) e rappresenta la prima apparizione del personaggio di Paperino.
Una gallina è alla ricerca di qualcuno che la aiuti a piantare il suo mais. I suoi vicini Meo Porcello e Paperino sono però molto pigri e pur di non aiutarla fingono entrambi di avere il mal di pancia. Così la gallina è costretta a fare da sola con l'aiuto dei suoi pulcini. Arrivato il momento del raccolto, la gallina cerca nuovamente l'aiuto dei suoi amici al Club dell'Ozio (di cui sono gli unici membri), ma essi fingono di nuovo di star male; lei però li scopre quando le assi del loro club si spostano mostrandoli mentre si stringono la mano. 
La gallina prepara allora una varietà di piatti a base di mais e si dirige verso Meo e Paperino per chiedere loro di aiutarla a mangiarli, ma i due stavolta fingono di avere mal di pancia non appena la vedono. Dopo che lei ha fatto la sua richiesta, però, "guariscono" miracolosamente, ma tutto ciò che ricevono è una bottiglia di olio di ricino. 
Mentre la gallina e i suoi pulcini mangiano il mais da soli, Meo e Paperino si pentono di ciò che hanno fatto tirandosi calci a vicenda.
(da 'wikipedia')

#PROVERBI / Vento, silenzio, cuore (proverbio nativo-americano)

(tradotto da pinterest, qui)

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#STREET-ART / Multa al triciclo (Banksy)

BANKSY, 1974
artista e writer inglese
(via pinterest)

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#HUMOR / La leggenda narra

(via pinterest)

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#SORRISI CONTAGIOSI / Cambogia, Sierra Leone, Sudan

Cambogia
(via pinterest)

° ° °

Sierra Leone
(via pinterest)

° ° °

Sudan
(via pinterest)

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#SGUARDI POIETICI / Ultimo frammento (Raymond Carver)

E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.

*** Raymond CARVER, 1938-1988, scrittore e poeta statunitense, Il nuovo sentiero per la cascata. Poesie, traduzione di Riccardo Duranti, 1988, Minimum Fax, 2001.
Segnalato anche in 'digilander', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Raymond_Carver


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