venerdì 28 aprile 2017

#MOSQUITO / Craxi, e la P2 (Sandra Bonsanti)

Fermo sul portone di Montecitorio, il giorno del varo del suo governo, il 4 agosto 1983, Craxi aveva annunciato: «Adesso questa storia della P2 è morta e sepolta». 
Noi giornalisti abbagliati dal sole avevamo persino pensato di non aver capito bene. Ricordo che rientrammo in fretta in sala stampa, ci consultammo e confrontammo gli appunti. Una cosa così netta e dura, così sfacciatamente dalla parte del potere occulto, non l’aveva mai detta nessuno. 
Craxi invece volle sfidare il mondo che considerava ostile alla sua politica e che disprezzava dal profondo: il mondo degli intransigenti, di Sandro Pertini e di Tina Anselmi, de «la Repubblica» e del partito di Berlinguer, il mondo di una parte della sinistra democristiana. Non perché avesse una gran stima del mondo della P2, che forse disprezzava come tutti i suoi amici che facevano parte della rete gelliana, ma perché contava sui vantaggi che questo atteggiamento avrebbe potuto procurargli nel futuro. 
Pochi giorni dopo il varo del governo Craxi, Licio Gelli fuggì dal carcere di Champ-Dollon, vicino a Ginevra. 
«Non trovai nessuna porta chiusa» raccontò il Venerabile.

*** Sandra BONSANTI, giornalista e scrittrice, Il gioco grande del potere, Da Gelli al caso Moro, da Gladio alle stragi di mafia. I misteri della Repubblica nel racconto della giornalista che li visse in prima persona, Chiarelettere, 2013.


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