domenica 29 gennaio 2017

#BRICIOLE / Prevenire, non c'è gusto (M. Ferrario)

Prevenire, prevenzione
In ogni campo, la 'nuova' parola d’ordine. 
Anche le nonne, ovviamente, avevano sempre detto: meglio prima che dopo. 

Eppure, se non ci fossero davvero più incendi, se riuscissimo a cogliere per tempo gli infiniti odor di brucio
Dove metteremmo i pompieri che siamo e che ci piace essere? 

L’adrenalina del fuoco. 
A fine giornata, tutti tesi, distrutti. Ma orgogliosi, fieri. 
Anche stavolta abbiamo domato il drago. 
Uno, due, dieci, cento, mille draghi. 
Da raccontare la sera. A lei, a lui, ai figli, agli amici. A noi stessi. 
Che bravi che siamo, che coraggiosi che siamo. 
Anche se un po’ bruciacchiati, però vittoriosi. 

Certo, una brutta vita. Ma da eroi. 
Adatta a noi: uomini - e donne in similmaschio – “che non debbono chiedere mai”. 
E che debbono sempre essere 'vincenti'. Ai nostri stessi occhi, prima di tutto.

Già, il fuoco. 
Il fuoco si vede, gli incendi spenti si contano: anche per questo si raccontano. 
Mentre i non-incendi: quelli evitati, anticipati?
Quelli che nessuno ha mai visto perché, prevenendoli, si è impedito che si accendessero?

Non c’è gusto a prevenire. 
Gli incendi che preveniamo non si vedono, non si contano: non si 'raccontano'.

*** Massimo Ferrario, Prevenire, non c'è gusto, 2013-2017, per Mixtura


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