mercoledì 23 novembre 2016

#SGUARDI POIETICI / Emigrazione (Stefano Sanchini)

Al mio simile, lo straniero
e ai suoi occhi 
che hanno visto ciò che non conosco

Dispiegare le ali e volare
non è facile, lasciare le terre
che hanno udito il primo canto
quando l’alba col suo guanto
ti rinfresca le piume sonnolenti,

è la fame che senti, più forte 
del petto che edifica il nido,
a metterti sulle calde correnti
in cerca di cibo o del destino,
anatra airone cenerino

e rondine, vi siamo compagni.
Lungo, è ancora il viaggio
non bisogna affidarsi al cielo
ma restare uniti, si deve 
sull’improvvisa neve sulla forza

che cede, ché profondo è il mare
non ci si può nel fondo volare.
Così noi si va, senza sapere
di quali bestie saremo prede…

*** Stefano SANCHINI, 1976, poeta, Emigrazione, in 'regresso.it', qui

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