domenica 30 ottobre 2016

#SPILLI / Zoo umani, una vergogna in più (M. Ferrario)

Non ci sarebbe bisogno di andare indietro negli anni per trovare motivi di possibile vergogna per gli esseri umani che noi (non) siamo.

Il presente straborda di odio, violenza, xenofobia, razzismo.
Per non dire delle guerre.
Per non parlare - un riferimento a caso tra i tanti - di ciò che sta accadendo in Siria da mesi.
Ad Aleppo e dintorni: un'agonia che avviene nell'indifferenza generale.

Ad esempio.
Provate a leggere questa 'notiziola' diffusa in rete il 27 ottobre 2016: 22 bambini e 6 insegnanti bombardati e uccisi a scuola da un raid aereo e ridotti in 6-righe-6 di informazione dispersa nel grande mare di internet (qui). 
Ed è già tanto che la notizia sia stata data.

Comunque, staccando gli occhi dall'oggi e cercando nefandezze, magari più 'sottili' ma altrettanto oscene, nell'altro secolo - il secolo dell'Olocausto, peraltro seguìto al secolo del genocidio dei 'nativi americani' (qui) e ai secoli dello schiavismo (qui), - informo chi non lo sapesse, e magari continuasse a vantarsi della nostra 'civiltà bianca superiore', che sono esistiti anche gli 'zoo umani'. 

Come è documentato qui, in wikipedia:
« Gli zoo umani, chiamati anche esposizioni etnologiche, erano esposizioni pubbliche del XIX e XX secolo di esseri umani, solitamente in un cosiddetto stato naturale o primitivo. 
Le mostre spesso enfatizzavano le differenze culturali tra gli europei occidentali e altri popoli europei o non europei, con uno stile di vita considerato primitivo. 
Gli zoo etnografici erano spesso basati sull'unilinealismo, il razzismo scientifico e il darwinismo sociale. Alcune di queste teorie collocano gli indigeni in una scala evolutiva a metà tra le grandi scimmie e gli umani di discendenza europea. »

Cioè: noi uomini abbiamo esposto al pubblico (ludibrio), come bestie negli zoo, altri esseri umani. 
Pudicamente (ipocritamente, impudentemente) chiamati 'esposizioni etnologiche'.

Del resto, anche in questo non siamo mutati.
Non abbiamo forse imparato a nascondere il termine 'guerra' sotto l'espressione di 'azione di polizia internazionale'?
Neppure il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, abbiamo.

*** Massimo Ferrario, Zoo umani, una vergogna in più, per Mixtura


Nella foto: Ota Benga, un uomo in esposizione nel 1906, di 23 anni, alto 150 cm e di 47 kg di peso. Portato dal fiume Kasai, Congo, Sud Africa Centrale, da Dr. Samuel P. Verner. Esposto ogni pomeriggio nel mese di settembre. - un cartello all'esterno della casa del primate nel Bronx Zoo, settembre 1906. (qui)

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