giovedì 26 maggio 2016

#MOSQUITO / L'anima, cos'è (Carl Gustav Jung)

Mia cara signora, mi pare che entrambi concordiamo sul fatto che fisica e scienza abbiano effettivamente conquistato il mondo. Resta da chiedersi però se l’anima ne abbia tratto qualche vantaggio. Come le è noto, io pratico una psicologia naturalistica, che si potrebbe definire un’anatomia comparata dell’ anima. Il presupposto è che l’anima sia qualcosa di reale: l’anima infatti possiede una realtà propria, della quale non ci si può liberare semplicemente ignorandola. Essa è per me un fenomeno inesauribile, anche se non so assolutamente che cosa sia in sé e ho soltanto una vaga idea di cosa non sia. L’unica cosa di cui ho certezza è che essa sa esprimere la totalità dei cosiddetti processi psichici. Guardi attorno a sé, non avrà difficoltà a riconoscere come l’anima sia all'origine di tutte le difficoltà apparentemente insolubile che si accumulano sotto i nostri occhi. Per tale motivo mi è sempre stato a cuore gettare un ponte, o almeno osare un tentativo in tal senso, tra le due discipline che si assumono concretamente la responsabilità della cura dell’ anima: la teologia da un lato e la psicologia dall’altro. Per quanto diverso sia il loro punto di partenza, esse si incontrano nell’anima empirica dell’individuo. Forse non bisognerebbe darsi troppa pena per definire il valore dell’anima perché questo è rappresentato dalla nostra esistenza. Mi creda. Sinceramente suo, C.G. Jung.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, lettera ad un'amica, citato da  Gian Piero Quaglino e Augusto Romano, Nel giardino di Jung, Raffaello Cortina Editore, 2010
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustav_Jung


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