sabato 26 marzo 2016

#SGUARDI POIETICI / Il palo (Lluís Llach)

Il vecchio Siset mi parlava
di buon’ora sul portone
mentre aspettavamo il sole
e vedevamo passare i carri
Siset, non vedi il palo
al quale siamo tutti legati?
Se non riusciamo a liberarcene
non potremo mai camminare
Se tiriamo tutti insieme cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito
Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là,
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci
Però, Siset, è già passato molto tempo
e le mani mi si stanno scorticando
e quando mi manca la forza
diventa più spesso e più grande.
Lo so bene che è marcio
ma il fatto, Siset, è che pesa tanto
che a volte le forze mi abbandonano
Tornami a ripetere la tua canzone
Se tiriamo tutti insieme, cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito

Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là,
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci
Il vecchio Siset ormai non dice niente
se l’è portato via un vento cattivo
lui sa bene in che direzione
ed io sono ancora sotto il portone
E quando passano i nuovi ragazzi
Alzo la voce per cantare
L’ultimo canto di Siset,
l’ultimo che mi insegnò
Se tiriamo tutti insieme, cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito
Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là, 
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci.

Lluís LLACH, 1948, cantautore spagnolo di lingua catalana, Il palo (L’estaca), 1968, traduzione di Lorenzo Masetti, in ‘Canzoni contro la guerra’, http://bit.ly/1tzfWcb.
Siset è il diminutivo di Narcis. Pare si riferisca a Narcís Llansa, un anziano con cui Llach andava a pescare quando era giovane e che, racconta lo stesso Llach, «mi faceva lezioni di filosofia, di storia e di vita».


Lluís LLACH
l'Estaca (il palo)
video 4min39

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