lunedì 28 marzo 2016

#SENZA_TAGLI / Mindfulness e felicità, c'è un rapporto scientifico (Nicoletta Cinotti)

La connessone tra mindfulness e felicità è forte, per tante ragioni, che proveremo ad esplorare. Non ultimo perché, agli inizi del protocollo MBSR, negli Stati Uniti, venne condotta una rivoluzionaria ricerca su un gruppo di dipendenti di una azienda di biotecnologia di Madison, in collaborazione con Richard Davidson, importante neuro-scienziato dell’Università del Wisconsin.

Una ricerca rivoluzionaria - Questi dipendenti vennero reclutati per partecipare ad una ricerca sugli effetti della partecipazione ad un protocollo MBSR di otto settimane. Vennero sottoposti ad una serie di test sulle funzioni e sulle risposte cerebrali e suddividendoli in due gruppi: un gruppo inizierà il programma in autunno e l’altro sarà un gruppo di controllo.Tutti verranno testati alla fine del protocollo per valutare le differenze nelle risposte di funzionalità cerebrali e, per escludere che i cambiamenti possano essere dovuti a modificazioni spontanee, verrà testato nuovamente anche il gruppo di controllo.
Fin quando non è stata fatta questa ricerca si riteneva che il rapporto funzionale tra emisfero destro – che si attiva durante l’espressione di emozioni difficili e negative come paura e tristezza – e l’emisfero sinistro – che si attiva con emozioni positive come gioia, contentezza ed energia – fosse una sorta di schema caratteriale non modificabile. Se la nostra prevalenza di risposte emotive riguardava l’emisfero sinistro saremmo stati prevalentemente orientati a produrre emozioni negative e viceversa. L’attivazione dell’emisfero destro si associa in genere con l’evitamento e l’attivazione della corteccia sinistra con la relazione.

La ricerca finì per mostrare molte cose interessanti:
(1) - Un incremento significativo dell’attivazione dell’emisfero sinistro rispetto a quello destro sia in condizione di riposo che sotto stress;
(2) - La modificazione del rapporto tra l’attivazione dell’emisfero destro e dell’emisfero sinistro perdurava anche nei quattro mesi successivi alla fine del protocollo.
(3) - Diminuzione dell’ansia costituzionale, riduzione dei sintomi mentali di stress
(4) - Miglioramento della risposta immunitaria in proporzione diretta alla modificazione della prevalenza dell’emisfero destro sull’emisfero sinistro.

Che cosa significa tutto questo? - Significa che intraprendere e applicare nella vita quotidiana il programma MBSR e la pratica della meditazione porta conseguenze misurabili importanti per la salute fisica e mentale. Mostra anche che gli effetti sono raggiungibili anche se continuano le condizioni stressanti.

La felicità e la meditazione - La ricerca però non si è fermata qui e venne quindi rivolta ad un gruppo di meditanti consolidati: lama tibetani o monaci che praticavano intensivamente da anni la meditazione. I lama e i monaci mostravano rapporti molto alti di attivazione dell’emisfero sinistro rispetto all’emisfero destro e, in molti casi, durante la pratica di meditazione mostravano enormi spostamenti verso una maggiore attivazione dell’emisfero sinistro.
Ma la notizia interessante è che le aree maggiormente coinvolte non si differenziavano da quelle che erano state rilevate durante lo studio condotto sui dipendenti dell’azienda di Madison, anche se, nel caso dei monaci, era quantitativamente maggiore.

Possiamo essere tutti più felici - Questa ricerca, e la comparazione dei dati, dimostrano che persone che hanno iniziato a meditare da pochi mesi – e non solo praticanti intensivi con anni e anni di formazione alle spalle – possono mostrare cambiamenti nel corpo e nel cervello simili a quelli di persone che hanno ben più conoscenza e allenamento nella pratica.
Suggerisce inoltre che la pratica meditativa può modulare i circuiti cerebrali responsabili dell’elaborazione emozionale mostrando, quindi, un esempio della profonda neuro-plasticità del cervello in risposta all’esperienza vissuta e all’addestramento.

Le emozioni distruttive - La pratica di consapevolezza può portare a lasciarsi meno intrappolare dalle emozioni distruttive, a essere meno alla loro mercé e ci predispone ad una intelligenza emotiva e a un equilibrio emotivo maggiore e, quindi, alla fine – e nemmeno dopo tanto tempo – ci rende più felici!
(Bibliografia - Jon Kabat Zinn, Riprendere i sensi Tea Ed.
Davidson, Kabat Zinn, Schumacher, Rosenkranz, Muller, Santorelli, Urabowsli, Hurrington, Bonus, Sheridan; Alterations in brain and immune function produced by mindfulness meditation, 'Psychosomatic Medicine', 65 (2003), pp.564-570)

*** Nicoletta CINOTTI, esperta di bioenergetica e di mindfulness, saggista, La relazione scientifica tra mindfulness e felicità, 2016, blog 'bioenergetica e mindfulness', senza data, qui

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