martedì 23 febbraio 2016

#LINK / Unioni civili, gli step-ipocriti (Roberta Carlini)

Dal voto di coscienza al voto di fiducia. Compromesso al ribasso sulle unioni gay. Si regolano le questioni economiche, i bambini restano tabù. Degna conclusione di una fiera dell’ipocrisia, anche a sinistra

Alla fine, la legge sulle unioni civili passerà per voto di fiducia, e dal suo testo sarà falciata via la stepchild adoption, l’adozione del figliastro. Smentendo tutto quello che si è detto per mesi: è una materia trasversale e profonda, che divide e supera gli schieramenti, e non legata all’identità e al programma del governo. Sulla manovra economica si è (si sarebbe) obbligati a decidere insieme agli alleati, sui temi etici no. E invece: si cerca l’accordo con gli alleati – l’alleato, il gran vincitore minuscolo dell’Ncd – per essere sicuri che la legge passi e che non salti tutto, è questa la linea. Che però è difficilmente spiegabile. È vero che se il M5S avesse tenuto fede alle sue promesse, la legge sarebbe potuta passare rapidamente e senza modifiche, anche senza i voti dell’Ncd e di quella parte degli stessi democratici contrari alla parificazione delle coppie gay a quelle etero nella possibilità di adottare il figlio del partner. Però, anche dopo il voltafaccia dei grillini (motivato su basi di tecnica parlamentare, non nel merito), si poteva andare al voto articolo per articolo, emendamento per emendamento, e giocarsi la partita punto su punto. (...)

*** Roberta CARLINI, giornalista e saggista, Gli step-ipocriti, 'pagina99', 22 febbraio 2016

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