venerdì 21 agosto 2015

#SPILLI / Triste o felice? (M. Ferrario)

(dal web, fonte e autore ignoti)


Triste o felice?
"Dipende da te", dice l'immagine: facile, accattivante, di impatto.
Anche, dico io.
Se ci mettiamo un anche, posso concordare.

In alcuni casi, quando la realtà ti dà una sberla, è psicologicamente sano essere tristi.
Perché significa che si sta accettando la realtà per quello che è.

Saper stare nella tristezza è umano.
Attraversarla (saperla attraversare) è anche un modo di gestirla.
Rifiutarla, o peggio rimuoverla, oltre che patologico, è patogeno: aggrava la malattia.

Forse non concorderanno i supereroi di cartone che pullulano nelle imprese e nel sociale e si credono uomini perché tutti-d'un-pezzovincenti 'a prescindere'.
Ma vincente è imparare a perdere e accettare le perdite. 
Con il dolore che ne consegue. 
E poi leccandosi le ferite. 
E dandosi il tempo che serve (alle ferite e non a loro) perché rimarginino.

Non lo dicono le slide che proiettano nei meeting: ce lo dice la vita.
Se ogni tanto troviamo il tempo di ascoltarla.

*** Massimo Ferrario, Triste o felice?, per Mixtura

In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

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