domenica 29 marzo 2015

#VIGNETTE / Lavoro a tempo indeterminato (M. Biani)


Mauro BIANI
Lavoro a tempo indeterminato, 'il manifesto', 28 marzo 2015


Commenta Mauro Biani nel suo blog ('maurobiani.it'):
« 
“Boom di contratti a tempo indeterminato Cresciuti del 38,4% rispetto al 2014“. 
Ma perché le parole hanno perso così senso? 
Che vuol dire “tempo indeterminato” senza articolo 18, senza statuto dei lavoratori? 
Cosa scrivono? 
Cosa dicono? 
»

Dicono nulla. E dicono tutto.
Se nessuno pensa (accade quando tutti pensano il pensiero di qualcuno che pensa per tutti), i 'significati' non contano. 
Sono parole svuotate: resta il contenitore, è sparito il contenuto. 
Non 'significano' più niente.
Ma dicono tutto i 'significanti': le parole-involucro. 
Che hanno la sola funzione di prenderci in giro meglio. (mf)

5 commenti:

  1. Questo é uno di quei casi in cui i concetti matematici di "finito", "infinito" e indeterminato", possono aiutarci a capire che l'indeterminatezza del tempo é insita nella condizione umana tout court. Con o senza articolo 18.

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  2. Vero. Il termine 'indeterminato', dal punto di vista letterale, non significa né 'preciso' né men che meno 'eterno'. Anche perché, ovviamente, di eterno non c'è nulla. Significa, applicato a un contratto di lavoro, che il termine di fine contratto non è prefissato e che quindi il contratto dura indefinitamente fino a che non ne viene decisa l'interruzione. Come sappiamo, nella fattispecie prevista dalla legge, almeno fino a prima della nuova legge, l'espressione prevedeva appunto, per l'eventuale interruzione, un insieme di regole che rendevano complesso e sottoposto a norme rigorose e per casi ben precisi il licenziamento da parte del datore di lavoro.
    Oggi non è più così.
    Senza entrare nel merito dell'innovazione, è un fatto che chiamare 'indeterminato' il nuovo contratto e confrontare i numeri delle assunzioni con il nuovo regime rispetto a quelle con il vecchio regime, evocando per entrambe le tipologie di 'tempo indeterminato', è a dir poco mistificatorio.
    I cavoli possono anche piacere, oppure, in mancanza di altro, si possono anche far piacere, ma non c'entrano nulla con le mele.
    Invece, come esempio di 'cibo magnifico e progressivo' e con la pretesa che tutti applaudiamo alla nuova pietanza, ci vengono propinati dei cavoli. E anche dei paragoni con lo stesso valore.

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  3. Caro Massimo,
    mi permetto dissentire su questo particolare post. Riprendo la domanda: Che vuol dire “tempo indeterminato” senza articolo 18, senza statuto dei lavoratori?
    Cosa scrivono?
    Cosa dicono?

    Intanto, per la precisione, l'articolo 18 non è stato abolito ma rimane, come rimangono intatte le motivazioni per poter linceziare che non sono cambiate. Ciò che cambia sono le eventuali pene per il datore che licenzia senza motivo. Prima erano previste dale 12 alle 24 mensilità e a volte il re-integro. Adesso sono 4 mensilità senza reintegro.
    Poi cosa cambia? Le tutele forse sono meno se le paragoniamo con la precedente normativa (da specificare che non è un nuovo contratto), ma se prima uno era un cocopro o una partita iva mono-commitente le cose cambiano di molto in termini di tule riguardanti la malattia e la disoccuazione e anche banalmente per la richiesta di eventuali mutui in banca.
    Inoltre manche parlare di tempo indeterminato collegato all'articolo 18 è in parte mistificatorio, visto che l'artcolo 18 si appplica solo alle aziende con più di 15 dipendenti che in Italia sono meno del 10%. Quindi è bene distinguere.
    Mentre sono d'accordo con te che confrontare i numeri può essere mistificatorio, soprattutto se il mese precedete e il mese successivo ci sono stati dei cali, però sul merito non mi pare che stiamo confrontando cavoli e mele.
    Stefano



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  4. Voglio lasciare aperto il dissenso, specie se praticato in modo così cortese come fa Stefano (che non conosco).
    Quindi non argomento e rispetto l'opinione.
    E non importa se, nella sostanza, resto della mia idea.
    Grazie comunque a Stefano dell'intervento
    ps: solo una domanda tecnica a chi è più ferrato di me: l'intervento risulta 'anonimo', anche se è firmato con il nome (cosa che io apprezzo particolarmente): perché non compare l'account?

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  5. Non so. non ho mai capito come faccio a mettere il mio nome.

    Stefano

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