venerdì 19 dicembre 2014

#EXLIBRIS / Bucato, un profumo troppo buono

Quando Papà porta a casa la paga della prima settimana Mamma è felice perché può saldare il conto dall’italiano tanto gentile della drogheria e può andare di nuovo in giro a testa alta perché non c’è niente di peggio al mondo che avere debiti e sentirsi in obbligo verso qualcuno. Pulisce la cucina, lava i piatti e le tazze, spolvera via briciole e resti dalla tavola, svuota la ghiacciaia e ordina un blocco di ghiaccio nuovo a un altro italiano. Compra la carta igienica per quando andiamo al gabinetto in fondo al corridoio perché, dice, è meglio che farsi diventare il culo nero con i titoli del «Daily News». Scalda l’acqua sul fornello e passa la giornata intera davanti a una grossa tinozza zincata a lavare calze e camicie, le fasce dei gemelli, le nostre due lenzuola, i nostri tre asciugamani. Poi stende tutto sui fili dietro casa e noi possiamo restare a guardare i panni che danzano nel vento e nel sole. Preferirei che i vicini non ci vedessero il bucato, dice, ma i panni asciugati al sole hanno un profumo troppo buono. 
*** Frank McCOURT, 1930-2009, scrittore statunitense di origini irlandesi, Le ceneri di Angela, romanzo, 1996, Adelphi, 1997. Traduzione di Claudia Valeria Letizia.

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